In autunno ed in inverno in genere soffiano venti forti e freddi.
Permetteteci di dire: se “il vento” supera forza sei per le donne è diverso.
Non intendiamo riproporre un dibattito sulle pari opportunità. Anche se le norme giuridiche , giustamente , tendano ad equilibrare le sperequazioni esistenti nella società tra l’uomo e la donna, esistono delle differenze fisiologiche che portano a comportamenti diversi tra i due sessi. Anche in meteorologia vi sono fenomeni atmosferici che creano una condotta tipica sia per l’uomo che per la donna. Il vento forte, che supera “Forza 6”, secondo la scala dell’Ammiraglio Beaufort oltre i 50 km orari, provoca due atteggiamenti completamente differenti tra uomini e donne. Gli uomini lo affrontano come una prova di forza, con la testa in avanti, con gli occhi socchiusi e smorfie, una vera e propria sfida. Le donne invece, parliamo della maggioranza, hanno la tendenza a sottrarsi al vento girandosi, con la testa all’ingiù e le braccia conserte sul seno in modo protettivo. Qualcuno potrebbe obiettare che questo atteggiamento deriverebbe dalla lunga esperienza femminile nell’indossare gonne o bluse. Ma non è così, perché dallo studio di diverse culture la reazione delle donne è la stessa, anche se non hanno mai indossato gonne. Il seno delle donne è di gran lunga più sensibile del petto degli uomini, ricoperto da robusti fasci muscolari. Quindi il vento ed il freddo possono provocare, ad una madre che allatta, uno shock tale da interrompere il flusso del latte. Possiamo concludere che di fronte ai venti forti le donne, reagiscono per un istinto di sopravvivenza, sono garanti della conservazione della specie.

 

Giancarlo Bonelli