Una passione che può essere fatale!

I tifoni, gli uragani, i cicloni hanno una passione in comune. La passione per la danza. Si tratta di una danza speciale: la danza di Fujiwhara. La danza ha questo nome perché subito dopo la prima guerra mondiale, il capo del Servizio Meteorologico di Tokio, il Dr. Sakuhei Fujiwhara, analizzò le traiettorie dei cicloni tropicali e le confrontò con quelle dei vortici che si formano nell’acqua. Le sue conclusioni furono le seguenti: i cicloni tropicali che sono dei vortici atmosferici avevano in generale lo stesso comportamento dei vortici acquatici. In particolare Fujiwhara scoprì che se due cicloni tropicali si avvicinano e la loro distanza diventa di circa 1700 chilometri, i due cicloni iniziano a ruotare uno intorno all’altro. Per dare un’ idea della danza di Fujiwhara, dobbiamo immaginare due pattinatori sul ghiaccio che si tengono per le mani e ruotano intorno a se stessi rispetto ad un punto centrale tra i due (Immagine Pattinatori). Se una delle tempeste è più forte e più estesa dell’altra, la danza di Fujiwhara che inizia con la rotazione di entrambi, è in genere fatale per la tempesta più debole che dopo aver ruotato intorno al vortice più intenso viene assorbita e inglobata nella circolazione della tempesta dominante. Se invece due tempeste della stessa dimensione e forza, si avvicinano e l’una ruota in senso orario e l’altra in senso antiorario, si respingono reciprocamente e si allontanano una dall’altra. Il 31 Agosto del 1995 l’uragano Iris si muoveva verso il Nord-est dell’isola di Bermuda lungo le coste orientali degli Usa con venti che raggiungevano i 180 km/h. Dietro si avvicinava la tempesta tropicale Karen più piccola e più debole con venti appena a 75 km/h. (Iris e karen) Subito iniziò la danza di Fujiwhara ma ben presto la povera Karen pagò a caro prezzo la sua passione per il ballo. Fu assorbita dalla più forte circolazione di Iris e fu inglobata nelle sue spire. Nell’ immagine è riprodotta la fine di Karen (Iris soltanto).

 

 

Giancarlo Bonelli